IL PIANO TRIENNALE PER L’INFORMATICA NELLA PA
La tecnologia e il suo propagarsi a livello globale ha reso necessario l’adeguamento della società a nuovi modelli e metodi di comunicazione e di business.
Anche la Pubblica Amministrazione ne subisce gli effetti rivolgendo sempre di più lo sguardo verso la dematerializzazione dei procedimenti burocratici.
Un recente rapporto Istat del 3 gennaio 2017 ha rilevato un profondo ritardo nella gestione amministrativa telematica italiana: il cittadino può concludere integralmente procedure online solo in 1 amministrazione su 3.
Ad oggi, il tentativo è di definire e potenziare gli strumenti tecnologici per erogare i servizi in forma digitale garantendo il massimo grado di sicurezza per le transazioni economiche.
Gli elementi cardine su cui verte la costruzione del nuovo apparato tecnologico pubblico sono l’autenticazione certa del soggetto richiedente e normative chiare e flessibili di pagamento.
Nel nostro paese è già attivo SPID e la piattaforma “pagoPA” ma, entro marzo 2018, le Pubbliche Amministrazioni avranno l’obbligo di attivare tutti i servizi relativi all’autenticazione SPID.
Questo è solo uno dei provvedimenti che rientra nel piano triennale per l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione.
L’Agenzia per l’Italia Digitale ha identificato 13 macro-aree che dovranno allinearsi con il piano: sanità, welfare, finanza pubblica, scuola, istruzione superiore e ricerca, difesa e sicurezza, giustizia, infrastrutture e logistica/mobilità, sviluppo e sostenibilità, beni culturali e turismo, comunicazioni, agricoltura, l’Italia in Europa e nel mondo.
In questo modo, ogni soggetto parteciperà alla definizione di regole, modalità e meccanismi di comunicazione ed esecuzione degli attuali e dei nuovi servizi proposti.